venerdì 2 maggio 2014

Un busto parlante

"Il colpo più insolito che Jimmy era riuscito a mettere a segno durante il suo giro attraverso l'arcipelago era una testa, un busto lavorato in maniera assai complicata, di platino smaltato, tempestato di perline e lapislazzuli. Smith, sospirando, aveva posato il suo microscopio tascabile, consigliando a Jimmy di fondere quell'affare. Era contemporaneo, e non un oggetto d'antiquariato, quindi non aveva il minimo valore per un collezionista. Jimmy era scoppiato a ridere: quell'affare era il terminale di un computer. Poteva parlare. E non con una voce sintetica, ma grazie a una splendida combinazione di congegni e canne d'organo in miniatura. Era una creazione barocca. Chiunque l'avesse montata doveva essere un deviato, dato che adesso i chip per la sintesi vocale non costavano praticamente nulla. Era una curiosità. Smith aveva collegato la testa al suo computer e aveva ascoltato quella voce melodiosa e disumana che cinguettava le cifre della dichiarazione dei redditi dell'anno precedente.” (cap 5 pagg 75-76)

Gli automi meccanici sono macchine in grado di operare autonomamente, molto spesso simili ad animali o uomini.
La loro storia risale all'antica Grecia, nella quale erano utilizzati per impressionare e stupire: i primi ad occuparsene sono stati Ctesibio ed Erone di Alessandria.

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