lunedì 19 maggio 2014

Ultraleggero (I)

“Case ammirò un ultraleggero telecomandato virare con grazia lungo una corrente ascensionale al bordo verdeggiante di una mesa artificiale, illuminato per qualche secondo dal morbido bagliore dell’invisibile casinò. Era una specie di biplano senza pilota fatto di sottilissimo polimero, con le ali serigrafie in modo da assomigliare ad un’enorme farfalla.” (cap 12 pag 150)
Gli ultraleggeri sono particolari aeromobili con limiti di peso stabiliti dalla Legge.
Essi nacquero grazie all'ingegnere statunitense Melvin Francis Rogallo, il quale brevettò un particolare tipo di aquilone (poi studiato e utilizzato anche dalla NASA), derivato dalla superficie laterale di un cono.
Grazie ai successivi studi aeronautici e spaziali compiuti compiuti a riguardo, questi velivoli sono diventati molto più affidabili e di uso sportivo.
L'ultraleggero citato nel brano, però, molto probabilmente non vuole far riferimento a questa tipologia di velivolo, in quanto non viene teleguidato da terra: l'autore, forse, voleva intendere i moderni aerei teleguidati (UAV) o droni, come per esempio i famosi Predator, utilizzati per missioni militari, ricognizione e salvataggi in tutto il mondo.

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